Test

TESTED – INSTINCTIV M7: All-mountain fuori dagli schemi!

Grazie alla collaborazione con Nicola di The Cycle Job ed Instinctiv abbiamo avuto la possibilità di testare a lungo il modello M7 (una delle possibili varianti presenti a listino della casa). Adesso è il momento di tirare le somme e raccontarvi come va questa Instinctiv M7 che di certo si fa notare da subito per la sua estetica.

PRIME IMPRESSIONI ED UNBOXING

Vogliamo sin da subito soffermarci sull’ unboxing della Instinctiv poiché è stata inviata con lo scatolo originale. Un grande astuccio in cui trovare l’alloggio dei cerchi separato dal telaio e ben protetto da eventuali colpi del trasporto. Vengono anche coperti e protetti i dischi freni. Il telaio invece arriva completamente assemblato con solo il manubrio separato dalla forcella per contenere gli ingombri e gli spazi.

Effettuato l’unboxing il montaggio è estremamente rapido nell’ordine:

  • sfilare il telaio e togliere le protezioni dei cartoni e i supporti dell’asse posteriore ed anteriore
  • montare ruota anteriore e posteriore
  • Innescare/inserire in sede la molla per tendere la cinghia del sistema Pinion C1.12
  • Regolare pressione e registri della forcella Fox 36 Grip 2 e del mono Float X entrambi Kashima.
  • Effettuare le regolazioni rimanenti per “cucirsi” la bici secondo le proprie esigenze e conformazione fisica.

MONTAGGIO

Partiamo subito dal reparto sospensioni che è quello che su cui abbiamo concentrato buona parte dei nostri studi e sforzi per un giusto setting e su cui abbiamo lavorato, come vedrete più avanti, portando un piccolo extra al test che anticipa un secondo test di una nuova forcella sul mercato!

Forcella Fox 36 Grip 2 Kashima 150 mm di escursione. Di seguito riportiamo i settaggi definitivi dopo varie prove, peso del tester circa 78 kg con attrezzatura.

Pressione: 84 PSI

LSR 6 click

HSR 4 click

HSC 5 click da tutto chiuso

LSC 10 click da tutto chiuso

Mono posteriore Fox Float X Kashima 150 mm abbinato al sistema Puma kinematic proprietario di Instinctiv. Anche qui di seguito le regolazioni effettuate. Da sottolineare che rispetto la forcella abbiamo lavorato molto sul posteriore per trovare una configurazione ottimale che fosse un buon compromesso tra l’estremo carattere smooth e super “effetto fotocopia” del cinematismo ed evitare il fondo corsa. Sicuramente con dei token avremmo ottenuto un bilanciamento ottimale, ma con i parametri che vi riportiamo abbiamo trovato una buona quadra senza snaturare la curva cinematica del sistema Puma abbinato al Float X.

Pressione 190 PSI

Low Speed Comp 5 click

Rebound 10 click

Qui le curve dichiarate da Instinctiv per il modello M7 con ruote 27.5″ anteriori e posteriori.

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Pressione ruota anteriore 1.5 bar, posteriore 1.6 bar

Sistema Pinion C1.12 gioie e dolori, ma alla fine solo gioie! Il gearbox Pinion su cui è stato modellato ed adattato per accoglierlo il telaio Instinctiv costringe il rider che è abituato al cambio classico ad fare un reset degli schemi mentali ed automatismi. Reset che consigliamo vivamente per poter alla fine apprezzare i veri punti di forza del C1.12 oltre al suo incredibile sviluppo metrico del 600%. Per noi che abbiamo avuto esperienza in passato (qui il test) sapevamo cosa aspettarci e su cosa ritararci, ma al di la dell’essere prevenuti questo sistema, unito al cambio sulla manopola invece che alla doppia leva ci ha piacevolmente convinto, scopriremo nel dettaglio durante l’analisi dei “riding mode”.

Telaio, completamente in carbonio, colorazione elegante ed accattivante. Ci sono delle pecche da segnalare. Verniciatura effetto opaco, consigliamo vivamente di pellicolare nel dettaglio il telaio poiché è un peccato vederlo rovinato dai segni e soprattutto la vernice si leva facilmente una volta preso l’ostacolo. Schema con Float X rovesciato, oltre ad essere abbastanza scomodo nella regolazione dei registri (bisogna pensare al contrario delle indicazioni riportati sui manuali ed è veramente scomodo accedere ai registri e alla lettura dei loro valori) ha costretto a realizzare una nicchia su cui alloggiare la testa del mono posteriore. Questa zona inevitabilmente si riempie di detriti, stare molto attenti.

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Puma kinematic: non ci siamo occupati della manutenzione ma è un sistema tremendamente efficace quanto pieno di snodi e leverismi che creano anche degli spazi stretti in cui si annida inevitabilmente lo sporco ed eventuali segni sul telaio. Al di la di questo lo analizzeremo dal punto di vista meccanico perchè la sua efficacia è da snocciolare e sottolineare!

Per chi vuole vedere nel dettagli i componenti vi lascio il video in cui presento la Instinctiv M7 a livello componentistica.

RIDING MODE: SALITA

Come ogni test che si rispetti l’analisi del comportamento della Instinctiv M7 in salita, sia asfaltata che nei tratti sterrati tecnici, è fondamentale. Considerando le caratteristiche delle sospensioni abbiamo avuto la possibilità di bloccare in posizione “firm” con apposita levetta il Float X e quasi mai sentire la necessità di chiudere momentaneamente i registri di compressione della Fox 36 Grip 2.

La bici è molto precisa e aiuta molto bene a mantenere la linea scelta. Lo schema Puma permette di minimizzare l’effetto bobbing con mono chiuso e agirarsi sempre intorno alla posizione sag scelta (nel nostro caso circa il 22%). Questo permette di non discostarsi troppo dalle geometrie dichiarate in scheda tecnica e avere un assetto stabile, pur mantenendo una certa capacità di reazione della M7 durante le salite tecniche con ostacoli o variazioni di assetto da effettuare.

La pedalata è molto rotonda, il Pinion “costringe e consiglia” ad avere un tipo di rotondità molto marcata ma alla lunga è tutto un beneficio in termini di gestione della potenza in salita. Pensate il Pinion come un cambio sequenziale quasi “seamless”. Dico quasi perchè per effettuare la cambiata rapida in termini di utilizzo di marce più leggere bisogna avere un momento di rotazione nullo in modo da permettere al sistema di non andare sotto sforzo e permettere di selezionare qualsiasi marcia  senza limiti di numero di cambiate.

A livello di logica per chi abituato ad un cambio tradizionale non è un gesto automatico ed immediato e alcune volte è capitato di non riuscire subito ad inserire il rapporto adeguato alla salita, poichè cercavamo di cambiare sotto “sforzo” o meglio in pedalata continua. Sembra un limite ma alla fine i pregi del sistema Pinion sono più dei difetti che si racchiudono in termini di: non avere i corretti automatismi mentali e di pensiero, magari anche in fasi di guida concitate.

Tornando al comportamento in salita la Instinctiv M7 ti porta dove vuoi senza sacrificare il tempo in salita come una enduro race ma non scattando neanche come una vivace trail bike, ma non si ferma davanti a nulla. Unica nota da segnalare: con il cockpit della M7 abbiamo avuto l’impressione di essere “lunghi” e lontani dal manubrio, di per se con pochi gradi upsweep downsweep, quindi molto flat. Questo sulle lunghe salite ci ha un po’ infastidito. Problema che come vedremo non è riscontrabile in discesa essendo ben centrali sulla M7.

RIDING MODE: TRASFERIMENTI E FASI PEDALATE/TECNICHE

Può sembrare un ripetersi della sezione in salita, ma abbiamo voluto aprire un paragrafo a parte per segnalare come soprattutto nei rilanci il sistema Puma+Float X (setting della casa) se lasciato in queste fasi di riding aperto possono avvenire dei fenomeni di “pedal stroke” non sempre piacevoli. Complici anche le ruote da 27.5″ ed una altezza da terra ridotto, il sistema rimane molto attivo e pronto ad assorbire gli ostacoli. Non sempre il rider ha la possibilità di raggiungere la leva e di andare in posizione “firm”. Con un tuning appropriato del Float X sicuramente si può modificare anche questo comportamento, ma sarebbe a nostro avviso curioso provare una configurazione con mono a molla magari che abbiamo la sua “climb mode” remotata sul manubrio per ottimizzare ancora di più l’efficacia di un sistema sicuramente gravity oriented e molto efficace.

Per quanto riguarda le ruote Crank Brothers Synthesis, rendono una bici una lama e hanno un canale che permette di avere un’ottima impronta a terra senza “squadrare” troppo il copertone. In questi frangenti ci hanno aiutato molto grazie al mix di stabilità, precisione e leggerezza ( da apprezzare l’altro punto a favore del Pinion in cui le masse sospese della ruota anteriore e posteriore sono pressocchè equivalenti tutto a vantaggio della reattività).

RIDING MODE: DISCESA

Fase sempre per noi succulenta ed interessate del test. Sicuramente anche gli aspetti precedenti non sono da meno per dare una valutazione a 360° di una bici, ma sicuramente questa è indubbiamente la più divertente.

Quando la Instinctiv M7 punta a valle diventa una bella AM vicina ad un comportamento di una Enduro Light. La cosa che ci ha colpito subito è la sospensione Puma che permette di avere sempre la frenata attiva e completamente disancorata dal funzionamento dello schema sospensionistico. Questo permette di avere pieno controllo e modulabilità sulla frenata e quello che il rider ha effettivamente bisogno, ne ringrazia anche il comfort complessivo.

Lo schema Puma è per così dire una fotocopiatrice. La bici rimane incollata al terreno e qualsiasi linea scelta sarà seguita. In questi frangenti ci è piaciuto sicuramente più il comportamento del posteriore della M7 rispetto all’anteriore sempre un po’ troppo racing ma nervoso dato da un comportamento della 36 Grip 2 non sempre user friendly!

Per quanto riguarda la maneggevolezza, grazie alle ruote da 27,5″ con battistrada non eccessivamente largo si ha tutto il grip necessario unito alla maneggevolezza di cui sopra. Il pinion aiuta tantissimo a centralizzare le masse e non ci sono problemi nel rischio di toccare deragliatori o rompere forcellini. Questi aspetti ci hanno convinto molto perchè orientano la Instinctiv M7 direttamente al piacere di guida e la rendono una ottima AM aggressiva!

Vi lasciamo al video che vi permetterà di apprezzare bene quanto detto considerando che abbiamo effettuato il POV su un trail completamente alla cieca senza averlo mai provato.

EXTRA TEST: BRIGHT RACING SHOCKS SKUNK 2023 – FORK SWAP

Come extra per questo test abbiamo avuto la grande possibilità di testare in anteprima assoluta la nuova Bright Racing Shocks Skunk 2023. Forcella da 130 mm di escursione che, grazie alle tecnologie proprietarie di Bright (quasi zero sag – link all’articolo) equivale ad una 150 mm. La curiosità era tanta sia per conoscere la nuova Skunk di cui parleremo in maniera dettagliata ed approfondata nell’articolo dedicato, sia per constatare cambiamenti nel comportamento della M7.

Possiamo segnalare che, staticamente parlando, la bici si abbassa circa di 10 mm rispetto alla configurazione con la Fox 36 da terra. Ma considerando le quote a sag statico innescato le geometrie sono inalterate. Questo per noi si è tradotto in un netto vantaggio in termini di agilità sul guidato e di una posizione più centrale e caricata sull’anteriore anche nelle fasi in salita. Ci siamo sentiti finalmente con le quote geometriche ed anatomiche corrette!

Rispetto al Fox 36 Grip 2 abbiamo dalla prima uscita subito sentito una netta differenza. Cerchiamo di spiegarvi le nostre sensazioni a parole. La Fox 36 Grip 2 è una bella forcella, ma come spesso ci siamo accorti non trasmette bene ciò che fa la ruota anteriore in termini di grip e feeling. Con la Skunk è come se abbiamo sbloccato un livello o meglio come un braccio addormentato che finalmente di sveglia e senti cosa fa l’anteriore. Altra cosa migliorata nettamente e la sensazione di entrata in curva e quindi piega troppo netta ed incontrollata che avevamo sulla Fox 36. La Skunk invece si guida da subito con la testa e lo sguardo lontano senza preoccuparsi troppo di quale sorpresa aspettarsi. Soprattutto la Instinctiv M7 è diventata precisa, se si sceglie di impostare la curva con una certa velocità ed angolazioni, la M7 scende precisa e con l’angolo scelto rimanendo su quei parametri scelti per tutta la fase di percorrenza o ostacolo scelto.

E’ solo un anticipo ma sicuramente la Instinctiv M7 ha guadagnato molto in termini di fiducia e possibilità di avere una guida all’attacco con la Bright Racing Shocks Skunk 2023.

CONCLUSIONI

Una bici, la Instinctiv M7 che si fa apprezzare per la sua estetica fuori dagli schemi, per le soluzioni tecnologiche non comune ma valide e utili ad aiutare il rider a concentrarsi solo sul piacere di guida. Una AM che vi permette di raggiungere qualsiasi vetta senza troppo pensare a battere il KOM ma, con la giusta compagnia, salire con una pedalata rotonda e comoda sfruttando il grande sviluppo del Pinion C1.12 e poi, grazie ad una dotazione di componentistica di tutto rispetto puntare giù a valle senza il minimo timore referenziale, forti una distribuzione pesi ottimale e una cinematica ben studiata per sostenervi in qualsiasi situazione. Per i rider particolarmente aggressivi o che guidano su percorsi con molti salti ci sentiamo di consigliare una taratura molto di fino della sospensione posteriore o pensare a qualcosa di più sostenuto per ottimizzare la grande progressività messa in campo sulla carta da Instinctiv.

Ringraziamo nuovamente The Cycle Job ed Instinctiv per l’opportunità di test!

PHOTO/VIDEO CREDITS: www.mtbworkshop.com

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.