Test

TESTED – Bright Racing Shocks F929 Next: semplicemente IL punto di riferimento!

Oggi vi presentiamo il test completo durato circa 2 mesi di una tra le più tecnologiche e avanzate forcelle presenti sul mercato: #brightracingshocks la F929 Next!

TECNOLOGIE ALL’INTERNO DELLA F929 NEXT

Three point contact

Parliamo dell’attacco pinza denominato sistema “three point contact”. Anche per questo oggetto viene riservata la stessa cura progettuale, estetica e di leggerezza che caratterizza l’intero prodotto Bright.

Si tratta di un componente ricavato dal pieno con cura nelle lavorazioni al CNC.

#mtbworkshop: “Abbiamo notato da subito, a parità di impianto, un aumento della prontezza e del “mordente” della pinza. Con una diminuizione decisa della potenza impressa tramite le dita sulla leva. Frutto di un attacco radiale e di una rigidezza torsionale di difficile riscontro in altri prodotti sul mercato”

Proprio tramite i sue 3 punti di attacco sui piedi dello stelo si ha la possibilità di facile sostituzione e minimizzare le aree necessarie al suo serraggio massimizzando la rigidezza torsionale del componente e lo scarico delle forze e potenze frenanti sull’asse ruota.

Le due viti svasate (in direzione tangenziale) che notate in foto permettono semplicemente il fissaggio in posizione mentre il blocco meccanico (e la conseguente trasmissione della forza frenante) avviene tramite un accoppiamento di forma tra il piede dello stelo ed il supporto.

La terza vite radiale permette di completare il blocco supporto-pinza e la maggior parte del trasferimento della forza frenante. La vite più lontana della pinza ( per intenderci quella in alto) permetterà solo una continua gestione del riallineamento della pinza stessa anche sotto elevate pressioni e sollecitazioni termiche del supporto, ottimizzandone l’efficienza.

Come vedete un oggetto piccolo ma dall’elevato contenuto ingegneristico e studiato nei minimi dettagli

Protezione steli DCMS

Anche per questo componente vi è stata una attentissima fase di studio e ingegnerizzazione. Prima di tutto perché attaccare i DCMS sul fodero esterno dall’alto.
Essendo un parastelo corto rispetto al motocross non ha problemi di instabilità se si attacca da una sola parte (a sbalzo)
Per intenderci i sistemi usato in mx sono attaccati sotto ma poi guidati sopra per farli stare in posizione. La corsa corta permette di avere un guscio contenuto. Considerando che un quarto della corsa rimane generalmente sempre chiuso, alla fine il parastelo può essere lungo circa 120 mm

Con una dimensione così piccola riesce a rimanere rigido e stabile.

Utilizzare questo tipo di attacco unilaterale significa evitare gli accumuli di fango in basso sul piedino che sono un classico problema nel motocross. Perché causano l’entrata del fango nelle guarnizioni del fodero.

I DCMS sono disposti verso il lato esterno. E seguono quindi l’esigenza del mondo mtb. Contrariamente alle moto, in mtb non ci sono sassi lanciati sulla parte frontale. Questo permette di proteggere sono il lato esterno e lasciare libere le altre zone dello stelo.

I DCMS sono realizzati in stampa 3D ma mediante una tecnologia denominata MJF (Multy Jet Fusion) che usa polveri invece che il classico filo. Questa stampa permette di avere pezzi omogenei e ben legati. Quindi resistenti all’urto nonostante la grande elasticità. Quando il guscio rimane schiacciato tra lo stelo e una pietra (o altro) non graffia lo stelo come farebbe il carbonio e assorbe l’energia dell’urto garantendo molta elasticità.

Sistema SL sensitive lockout.

Presente all’interno della cartuccia ACAD6 il sistema è costituito da una valvola multidirezionale che permette di gestire in maniera semi automatica il flusso nella fase di compressione ed in maniera specifica in base all’utilizzo di un registro completamente aperto o parzializzato.

La sensazione è quella di avere un grande grip già nelle piccole asperità e una risposta decisa anche alle basse velocità di compressione.

#mtbworkshop:”Durante i test che stiamo conducendo abbiamo da subito apprezzato il sistema SL potendo utilizzare il registro della compressione completamente aperto per il 90% delle fasi di riding beneficiando di uno smorzamento ed ammortizzazione delle asperità sempre ottimale in relazione all’ostacolo che abbiamo incontrato. Filosoficamente parlando ed una parte della forcella bright piccola ma che permette di tornare a pensare solo al piacere di guida e in ambito racing a concentrarsi a bloccare il cronometro prima possibile”

Il sistema semiautomatico di tipo idraulico permette un continuo bilanciamento tra le sollecitazioni esterne e la forza impressa dal rider, neutralizzando il bobbing effect.

Boccole di Guida Flottanti

Tutte le forcelle @bright_racing_shocks sono equipaggiate con un sistema di boccole flottanti. Questo sistema garantisce una allineamento dello stelo di elevata precisione aumentando anche la scorrevolezza e la precisione di scorrimento minimizzando al massimo gli attriti ed i fenomeni di impuntamento dei classici sistemi in cui le boccole sono ad interasse ravvicinato ed in posizione fissa. Con il sistema classico si ha un minor supporto dello stelo nella sua corsa interna in fase di compressione ma anche di estensione.

Per ottenere questo risultato bright ha scelto di porre massima attenzione alla precisione nelle lavorazioni meccaniche di accoppiamento e lavorazione dei pezzi.

#mtbworkshop:”Il risultato è tangibile ed è uno dei primi feedback che arrivano guidando la F929 Next sin dai primi metri. Reattività e risposta pronta massimizzata da quanto esposto nel sistema a boccole flottanti, permette di ottenere una resistenza allo scorrimento minimo che di rifletto ha un grande impatto nella fluidità di risposta dell’idraulica. Si riesce a sentire il lavoro dell’idraulica che non viene “sporcato” da attriti meccanici di nessun tipo o comunque realmente minimizzati rispetto al classico sistema”.

SETTING

A livello di setup ci siamo affidati alle indicazioni di Pablo per quanto riguarda PSI e regolazione del ritorno. Siamo partiti con 55 PSI in base all’altezza del tester e un giro da tutto chiuso per il ritorno. Durante il test abbiamo provato anche configurazioni ad 1,5 giri da tutto chiuso e 2 giri ma abbiamo preferito sempre la prima impostazione con una forcella reattiva ma non eccessivamente veloce nel ritorno considerando che l’idraulica della cartuccia ACAD 6 era già stata settata per una guida aggressiva e racing.

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Per quanto riguarda i PSI il comportamento della forcella ci è sembrato da subito ottimo e con un “quasi zero sag”  subito avvertibile. La corsa è rimasta da sempre sfruttabile quasi al 100% del suo valore nominale di 150 mm.

Perchè la Bright ha “solo” 150 mm? La risposta è semplice. Tramite la tecnologia “quasi zero sag” si ha una equivalenza tra l’escursione effettiva della Next pari a 150 mm e l’escursione reale di una forcella classica di 170/180 mm che dopo l’affondamento a sag effettuato si aggira intorno a quel valore. L’assetto che avrete in bici in termini di angolo di sterzo e sella (valori più impattanti e tangibili) saranno quelli a sag raggiunto. Invece con la Bright l’assetto ed il setting realizzato rimane invariato sia a forcella scarica che a rider in sella. Oltre da sottolineare l’estrema ricerca nel minimizzare le masse non sospese il che permette una risposta rapida e super reattiva della forcelle alle asperità del terreno.

Se fate caso ad una gara in slowmo di downhill per esempio vedrete un certo ritardo nella capacità della forcella di riestendersi e seguire il variare del terreno al netto e quindi escludendo regolazioni e registri di ritorno vari. Questo difetto viene abbattuto dalla Bright ed in sella abbiamo potuto notare come in termini di reattività del nostro corpo all’inizio ci trovavamo in ritardo rispetto alla prontezza della forcella e della sua idraulica.

Esperimenti in corso di test a parte niente di più facile il setting della F929 Next. Se si vuole intervenire sulla cartuccia si può parlare con Bright per una personalizzazione in termini di comportamento idraulico e della risposta in compressione della stessa per avere anche dei settaggi meno racing e più lineari ma per le altre regolazioni difficilmente vi scosterete dai valori impostati. E’ possibile anche cambiare “al volo la cartuccia” magari passando da un terreno umido dovuto a della pioggia in cui serve una idraulica meno sostenuta e più morbida ad una cartuccia più racing quando si va sull’asciutto. Bright mette a disposizione la sua esperienza per fornire delle configurazioni quanto più adatta alle esigenze del rider o come detto più cartucce intercambiabili in base alle condizioni del  terreno e al feeling che necessitiamo con la bici.

IMPRESSIONI DI GUIDA: SALITA

In salita abbiamo voluto subito testare il registro della compressione e il suo comportamento. Bright dichiara che il sistema SL Lockout riesce, come descritto, a conferire alla forcella una grande capacità di copiare le piccole asperità e di avere una forcella sostenuta e che permette di compensare i watt scaricati sui rilanci in modo da non essere assorbiti dalla forcella stessa. Tutto questo concretamente si traduce in una forcella attiva in salita sullo sconnesso ma che non affonda quando abbiamo dei momenti di guida tecnica con trasferimenti di carico e di peso del rider. Per tale motivo abbiamo provato a risalire con registro aperto e chiuso della compressione. Si sente la differenza ma sullo sterrato possiamo confermare che si può lasciare il registro aperto o nella posizione che di solito si utilizza in discesa per effettuare la salita forti dei sistemi presenti all’interno della F929 Next.

Questo aspetto non è da trascurare perchè, al netto di rilanci importanti e prolungati come in una gara di enduro, permette al rider di concentrarsi solo sull’ostacolo, sulla guida, su ciò che sta intorno senza doversi preoccupare troppo di dover intervenire su forcella e regolazioni varie.

IMPRESSIONI DI GUIDA: DISCESA

Abbiamo avuto il piacere di guidare la Next sia durante lunghi giri pedalati che durante furgonate in cui concentrarci esclusivamente sulla guida in discesa e sull’andare più forte possibili giocando la carta dei trail test o molto conosciuti. La capacità di poter mollare letteralmente i freni ed andare veloce grazie all’idraulica della Next alla tua rigidezza e alla cartuccia racing ACAD vanno di pari passo con il mantra più comune nel mondo della mountain bike: più ti alleni, più vai veloce, più ti diverti!

Non è solo la velocità il parametro con cui si testa un prodotto del genere. Anche in gradoni con elevate velocità di compressione (non di percorrenza) la Bright rimane sostenuta, l’idraulica reattiva assorbe l’impatto e il trasferimento energetico al rider è basso permettendo di rimanere concentrati sul trail e non ricevere fastidiosi impulsi che costringono a correzioni o errori.

In atterraggio invece la forcella affonda rapidamente (intendiamoci non mangia corsa inutile ma reagisce velocemente all’atterraggio) ma superato il centro corsa si ottiene una progessività ottimamente tarata senza effetto muro ma molto burrosa, sembra quasi sempre di atterrare sul velluto. La capacità di fruttare il passaggio dallo stato laminare al turbolento dell’olio tramite opportuni passaggi nella cartuccia permette di avere una idraulica difficilmente paragonabile ad altri prodotti in cui è il fluido a reagire da freno oltre che al registro prettamente meccanico. Questo comportamento unito a quanto detto prima, da sostegno, precisione, ad alta e bassa velocità. Gli foderi in carbonio smorzano e danno una flessione opportunamente studiata e controllata senza subire flessioni in frenata che diminuirebbero la precisione e l’efficacia dell’azione frenante stessa.

Sui trail che abbiamo utilizzato come test abbiamo abbattuto i tempi di percorrenza con meno fatica e più divertimento e per chi ha una guida molto racing troverà tutto il sostegno che serve anche sul tecnico. Ci ha veramente colpito in questo senso poichè i rock garden si possono affrontare con un’ottica diversa, contando sulla possibilità di un’idraulica sopraffina si riesce ad essere quasi istintivamente meno passivi e si può ricercare una guida più aggressiva ed la linea più rapida che può non per forza coincidere con la linea più pulita ma magari tortuosa. La stabilità ad elevata velocità rimane comunque, a prescindere dall’ostacolo, il parametro che ci ha colpito di più di tutti!

CONCLUSIONI

Bright Racing Shocks F929 Next basterebbe questa sigla per riassumere il risultato di questo test. Un nome che porta con se, tecnica, innovazione, ricerca, studi, test, esperienza e tanta passione per il mondo della mountain bike racing. Pablo e tutto il team offrono sempre il meglio al cliente e anche devo dire a noi tester con cui spesso si è confrontato rispondendo alle nostre mille domande e curiosità tecniche. La forcella indubbiamente è lo stato dell’arte del prodotto attualmente in commercio. Personalizzabile, e grazie al sostegno di Bright la si può cucire addosso al rider letteralmente.

Ha un prezzo elevato di 1700 euro ma se paragoniamo la cura e tecnica costruttiva insieme alle personalizzazioni e al comportamento reale della sospensione sui trail può essere accostata anche a livello di prezzo alla concorrenza e a ciò che offre attualmente il mercato ad standard elevati. Noi che l’abbiamo potuta studiare in ogni minimo dettaglio e testare sappiamo che sarà difficile tornare ad un prodotto buono ma sicuramente lontano, molto lontano dall’efficienza e dall’estrema efficacia che la F929 Next ha lungo i trail ed il feeling che fornisce al rider che automaticamente si tramuta in tempi sempre più bassi nelle speciali e anche, senza dimenticarlo, tanto divertimento alla guida.

Sarebbe da scrivere tanto ancora su questa forcella ed il mondo Bright, ma ulteriori articoli esclusivi e novità verranno presto pubblicati. Invitiamo comunque a chiunque è alla ricerca di un prodotto rivoluzionario di testare una forcella Bright!

Per qualsiasi ulteriore informazione visitate il sito di Bright Racing Shocks

E per le nostre pillole sulle caratteristiche della F929 Next vi lasciamo qui li link al nostro instargram

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.