Test

TESTED – Dischi freno Y0D4 di High Tech BCA Performance: un nuovo riferimento!

Vi presentiamo il test dei dischi freno #Y0D4 dell’azienda leccese High Tech BCA Performance. Prima di entrare nel dettaglio conosciamo meglio l’azienda

High Tech BCA Performance è un brand italiano, che sta riscuotendo successo fra i rider per i loro prodotti dotati di elevato livello tecnologico e grande cura nei dettaglio. L’azienda nasce da tempo come progettista e terzista nel settore motociclistico e ormai da anni anche nel settore mountain-bike.

Ultimamente BCA sta presentando diversi prototipi e varianti del disco per permettere anche l’installazione per i mozzi dotati di sistema center-line, mantenendo le stesse caratteristiche tecniche e dettagli estetici.

Ma torniamo dritti ad analizzare i rotori in test. Nati da un attento e lungo processo di sviluppo al fine di mantenere contenuto il peso sono caratterizzati da una struttura in due pezzi, ma non flottanti. Il sistema di costruzione in due pezzi permette di massimizzare la dissipazione del calore utilizzando l’elevata dissipazione termica dell’alluminio (rispetto all’acciaio).

Parlando del peso abbiamo testato i rotori da 203 mm a spessore differenziato tra anteriore e posteriore, rispettivamente 2.5 mm e 2.1mm . Il peso della versione con diametro da 203 mm che ho testato è di 183g , un risultato ottenuto di tutto rispetto.

Per la struttura del disco si parte da una piastra in lega di alluminio 6082 Anticorodal 100 eccetto per la pista frenante. Dalle foto potete notare la caratteristica costruzione ad esagono con 6 razze per massimizzare la rigidezza strutturale: dai test effettuati non possiamo che confermare questo dato. Differentemente dallo spider dei dischi di diametro inferiore per quello da 203mm di diametro le razze sono congiunte tra loro anche in corrispondenza dell’attacco al mozzo.

Vi siete accorti del colore dello spider vero? Premesso che a noi piace moltissimo, ed i gusti sono gusti, per realizzarlo, BCA ha optato per una complessa procedura di anodizzazione. I due colori mixati dalla procedura stessa rendono ciascun disco unico e non replicabile.

La connessione della piastra frenante avviene tramite 6 robusti rivetti. Un sguardo attento permette di vedere quanto sia particolare e molto curata la pista stessa. Lo spessore minimo è di 2.1 mm contro i classici 1.8-1.9 mm in commercio. Abbiamo 3 elementi caratteristici:

  • La superficie frenante è intervallata da segmenti discontinui con scarichi di lavorazione di spessore ovviamente ridotto e alette.
  • Le aree a spessore ridotto non entrano a contatto con le pastiglie ma per un motivo tecnico ben preciso: innanzitutto la colorazione nera ottenuta per cataforesi permette di resistere alle alte temperature durante la frenata. Le alette superiori conferiscono a livello strutturare una maggiore rigidezza e migliorano il processo di raffreddamento.
  • Le scanalature agiscono come delle lame che ravvivano costantemente la superficie delle pastiglie

BCA Performance mette e disposizione diverse misure che coinvolgono sia il diametro che lo spessore. Le versioni disponibili sono da 160, 180 e 203mm sono realizzate con lo spessore da 2.1mm indicato poc’anzi. A queste versioni se ne aggiungono due dallo spessore maggiorato della pista frenante nello specifico per il diametro da 203mm con una opzione da 2.5mm e un’opzione da 3mm. Per utilizzare l’ultimo spessore, quello da 3 mm è necessario utilizzare un adattatore da inserire tra i due gusci che costituiscono la pinza del freno per distanziarli e garantire sufficiente luce tra i pistoni,

TEST: CONDIZIONI MISTE, BAGNATO/ASCIUTTO

SPECIFICHE DEL TEST:

  • Impianto utilizzato TRP Slate T4
  • Dischi Y0D4 da 203 mm (spessore 2.5 mm anteriore e 2.1 mm al posteriore)
  • Pastiglie (nuove per massimizzare l’efficienza e non rovinare la pista frenante) TRP Sinterizzate anteriore e TRP organiche al posteriore.

Come riassunto sopra abbiamo testato e montato i dischi Y0D4 di BCA Performance sulla nostra Da Bomb Sentinel 29 2021 su dischi TRP Slate T4 2020. All’anteriore disco da 2.5 mm di spessore con pastiglie nuove semi-metalliche e posteriormente disco da 2.1 mm di spessore con pastiglie sempre TRP organiche nuove. Sottolineiamo come sia importante montare dischi freno nuovi con pastiglie nuove ed eventualmente fare uno spurgo al sistema per azzerare il sistema stesso ed avere il setup corretto per la massima performance. Entrambi i dischi sono da 203 mm di spessore.

Durante la fase di installazione non abbiamo trovato nessun difficoltà ed anche con i dischi di spessore da 2.5 mm non abbiamo avuto pericoli di sfiorare la Lyrik con la pista del disco ne tanto meno di luce fra pastiglie nuove e dischi.

Il rodaggio è una fase fondamentale e l’abbiamo eseguito con una uscita leggera per far “incontrare” pastiglie e dischi e verificare il montaggio del nuovo setup. La seconda uscita è stata pensata come fase di studio e conoscenza di questi nuovi dischi e della differenza in grado di apportare al sistema frenante originale (in questo caso il TRP Slate T4 2020).

Possiamo subito dire che l’asticella si è alzata e di molto…L’impianto ha acquisito una modulabilità e al tempo stesso una potenza ineguagliabile rispetto ai precedenti dischi originali da 203 mm ma di spessore 1.8 mm. Il disco non soffre fading, non si sente la minima torsione da un feedback di potenza e precisione di frenata totalmente nuova. Si riesce a trasferire con più precisione la frenata che il rider vuole imprimere alla mtb. Si può giocare con meno on/off sulla modulabilità e se serve una frenata più profonda ed energica basta premere la leva più in fondo. Il sistema risponde con maggiore potenza ma senza mettere in crisi il rider con bloccaggi improvvisi o inaspettati. E’ tutto più preciso, stabile (anche termicamente), solido, modulabile (abbiamo già detto ma è qualcosa da ri-sottolineare) e molto più potente. Per rimanere sempre nel campo TRP è come essere passati dagli Slate T4 a dei DH-R ma più sfruttabili e più gestibili con un collegamento mano del rider e pinza del freno sicuramente vicino al rapporto 1:1

Dopo mesi di utilizzo nelle più svariate condizioni confermiamo quanto detto. La potenza frenante è migliorata uscita dopo uscita, l’impianto è rimasto super modulabile ma con un on/off a “comando” ovvero quando effettivamente il rider ne ha bisogno: nose press ad esempio.

Zero fading, silenziosità assoluta con entrambe le tipologie di pastiglie e anche con le sinterizzate non si avevano mai tempi di messa in temperatura eccessiva delle stesse anche durante giornate di pioggia intensa. Li abbiamo strapazzati in ogni modo su ogni discesa e ci hanno sempre restituito ottimi feed ad aiutato anche ad aumentare la fiducia e la confidenza con il mezzo soprattutto all’anteriore, senza dimenticare di aver letteralmente potenziato l’impianto su tutti i settori. Un ottimo lavoro di ingegnerizzazione e di studi ha dato dei risultati che difficilmente si riescono a credere e a percepire anche fra queste righe.

Non vi resta che provare questi Y0D4 di BCA se avete l’esigenza di migliorare il vostro impianto frenante ed avere maggiore sicurezza in ogni ambito anche nelle fasi più difficili di riding estremamente secco o estremamente umido.

BONUS GALLERY

Per maggiori informazioni visitate il sito di High Tech BCA Performance

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.