Test

TEST – Trek Top Fuel 8 2022: non una semplice downcountry!

Trek Top Fuel 8 MY 2022 che dire. Abbiamo voluto testare fortemente questo modello nonostante aver già provato lo scorso anno la Top Fuel in carbonio (qui l’articolo). Quando testiamo un modello di mtb diamo il giusto peso, e neanche troppo, alla voce “caratteristiche tecniche”, sia per non farci influenzare, sia perchè ogni telaio ed ogni produttore ha una filosofia costruttiva specifica da scoprire proprio durante i test.

Stavolta però abbiamo spulciato per bene le caratteristiche della Top Fuel, che si trova alla voce “cross country” della sezione mtb di Trek. Guardandola e osservando i dati sulle geometrie e le escursioni disponibili (parliamo di 120 anteriore e 120 posteriore), qualcosa non tornava. Il pensiero comune del team di test è stato: “deve nascondere qualcosa di più, può affrontare trail ben più complessi di quelli pensati per questo modello!”

PRIME IMPRESSIONI STATICHE

Fuori dallo scatolo si apprezza subito la qualità costruttiva del telaio in alluminio di casa Trek, tubazioni generose, design racing ma al tempo stesso aggressivo da vera “piccola” divoratrice di radici e trail. Dotazione di serie di ottima qualità pur essendo il modello 8. Ruote e cockpit di casa Bontrager. Forcella SID RL con steli da 35 mm e mono Deluxe Ultimate RCT. Non è un equipaggiamento di primordine ma non sempre avere il massimo range di regolazione a disposizione equivale a maggior performance, poichè bisogna settare più parametri e trovare “la quadra” non è sempre facile. Con questo setup del reparto sospensioni si hanno a disposizione tutte le regolazioni disponibili e il setup è presto fatto. Noi abbiamo voluto seguire come primo setup quello consigliato da RockShox tramite il loro portale “trailhead“.

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Anche per la Top Fuel 8 è disponibile il Mino Link di Trek che abbiamo, per la maggior parte del test, mantenuto nella posizione Low. Una soluzione molto apprezzata ed utile soprattutto in questo modello per dare un animo più racing o più “gravity “al telaio.

PRIME IMPRESSIONI DINAMICHE

Terminato il setup iniziale e verificato il Sag statico, è giunto il momento di raccontarvi lo stupore dei primo approccio dinamico. Una posizione super centrale nonostante sia una taglia M/L, ovviamente non è una posizione seduta ma un mix tra una posizione in sella di attacco e una da trail/all-mountain. Si sta leggermente distesi in avanti ma anche per i giri lunghi non da fastidio e permette di rimanere attivi e dinamici sulla bici. E’ un tipo di impostazione a cui non siamo abituati di frequente guidando spesso delle enduro più spinte ma si nota uno studio attento per trovare il punto di incontro tra comfort in sella e performance biomeccanica nella fase di pedalata e nelle fasi di discesa. Il set da 29″ Bontrager aiuta a mantenere una grande capacità di oltrepassare gli ostacoli in salita e grande stabilità in discesa unito al funzionamento sorprendente (lo vedremo dopo) del sistema di sospensione.

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Se proprio voglio trovare una pecca sulle prime impressioni dinamiche sono i freni. La Top Fuel monta un set di freni a quattro pistoncini Shimano M5120 che a prima impressione ci hanno fornito la sensazione di avere tanta corsa a vuoto ed una modulabilità ridotta. Scopriremo che in realtà dopo un test più approfondito le sensazioni sono differenti.

IN SALITA

Avendo effettuato sia test pedalati che furgonati abbiamo potuto apprezzare ed analizzare la Top Fuel 8 a 360°. In salita tecnica anche ad ammortizzatore chiuso si fa pedalare bene questa Trek. Ottima stabilità: bobbing quasi assente. Sul tecnico copia bene le asperità mantenendo reattività da vera scalatrice pur mantenendo un ritorno abbastanza neutrale. Non abbiamo sentito l’esigenza di utilizzare la configurazione “+” del RS Deluxe poiché la reattività del carro è già sufficiente senza essere fastidiosa o mettere in crisi il rider. L‘accoppiata ruote e forcella massimizza l’efficienza in salita garantendo precisione, capacità di oltrepassare l’ostacolo e stabilità sulle radici o pietre smosse. Forse le coperture XR4 hanno una tassellatura che sul viscido trova facilmente il suo limite e fa perdere l’armonia di una pedalata che si può mantenere costante e precisa anche a forte pendenze da vera racer.

IN DISCESA

Abbiamo spinto da subito la Top Fuel su trail decisamente tosti. Parliamo delle famose “Enduro Line” e DH Line” a Talamello: le stesso su cui si allena la nazionale italiana di DH. Per non farci mancare nulla giornate intere di riding a Loiano e Monte Battaglia su percorsi prettamente enduro. Tutto questo semplicemente perchè la Top Fuel ci ha dato come sensazioni e poi guidandola massima sicurezza e la componentistica di livello pur non essendo il top di gamma ha resistito a tutte le sollecitazioni imposte. Come anticipavamo la Top Fuel non può essere semplicemente definita una downcountry ma anticipa, senza nascondersi troppo, il concetto di trail bike cattiva che si sta cominciando a vedere sul mercato nelle prime battute del 2022.

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Il cinematismo è molto stabile come abbiamo visto in salita con valori di oscillazioni del carro quasi inesistenti e l’ RS Deluxe fa egregiamente il suo lavoro minimizzando i finecorsa e rimanendo ad una temperatura di esercizio accettabile nonostante sia sprovvisto di piggy back.


Sullo sconnesso e sui rock garden la RS Sid resiste agli impatti. L’idraulica non è paragonabile alla deluxe ma di base ha tutto quello che serve per chiedere anche più del previsto alla Top Fuel. Le ruote Bontrager come da standard Trek permettono di girare a pressioni davvero basse senza avere una deformazione eccessiva del profilo e la tenuta dei fianchi è di gran livello. Anche su ostacoli appuntiti resistono bene e la tenuta del sistema tubeless è sempre stata ottima senza perdita di liquido. Rocce, pietre, radici, salti lunghi e qualche salto corto nell’insieme la componentistica non ha battuto ciglio. Anche qui il set di freni si è mostrato come l’ultimo della classe pur non mettendoci mai in difficoltà seriamente. Ma dopo una giornata di discese i diametri dei dischi e l’intero sistema arriva provato con una certa tendenza ad allungare la corsa ed un consumo molto rapido delle pastiglie.

Le manopole mantengono sempre un grip elevato e sono molto morbide. Non stancano e offrono un gran comfort. Le ruote da 29″ garantiscono precisione e non rendono impacciata la Top Fuel nei tornati stretti e scivolosi, pur essendo una taglia M/L non ha quote geometriche reali da impedirne o diminuirne significativamente la reattività.

Essendo usciti spesso fuori dall’ambito di utilizzo le coperture XR4 hanno fatto bene il loro lavoro, ovviamente la poca tassellata ci ha messo spesso alla prova sull’umido o sul bagnato con poca capacità di scarico del fango. Nel complesso sono delle buone coperture quasi polivalenti con ottimo grip sull’asciutto.

In questo video potete apprezzare tutte le doti discesistiche della Top Fuel 8 2022 in azione a tutto gas sul mitico tracciato DH a Loiano, curato curva dopo curpa dai ragazzi di Bologna Montana Bike Area

QUALITA’/PREZZO

La Top Fuel 8 MY2022 viene offerta ad un prezzo di 4.199€ in colorazione Crimson (il rosso in test) o Mulsanne Blue. Per l’equipaggiamento di serie, il passaggio interno dei cavi le soluzioni tecniche adottate viste in precedenza è un prezzo che riteniamo allineato al periodo storico. Le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dei componenti, hanno costretto diversi brand a gestire la criticità con l’aumento di prezzo dei listini. Tuttavia crediamo che un prezzo leggermente più basso possa essere la giusta via di mezzo nel rapporto qualità prezzo che il cliente si aspetta su una mtb di tale fascia.

CONCLUSIONI

La Trek Top Fuel 8, ci ha impressionato su ogni aspetto, su ogni situazione di riding. Ha saputo ribaltare qualsiasi aspettativa o previsione basata sulla carta e sul primo approccio estetico. Non si può definire una semplice downcontry o light trail bike. E’ pur vero che esistono sorelle maggiori quali la Fuel EX (che abbiamo provato qui) che sono centrate nel segmento più gravity della linea Trek. Ma la Top Fuel spicca per versatilità assoluta. Dai giri esplorativi di più giorni, dalle gare marathon/xc moderno, dai percorsi totalmente enduro (avete visto che non ci siamo per nulla risparmiati e potete fare un giro sul canale dei ragazzi di Bologna Montana Bike Area per capire di che tipo di trail la Top Fuel è in grado di affrontare), basta riguardare la nostra on-board, la Top Fuel 8 è una bici pronta a tutto e riesce ad eccellere bene, molto bene, anche in ambiti non suoi. Feeling estremo, capacità di fornire al rider sempre informazioni chiare tramite il telaio per una ottima connessione trail/rider. Sospesioni che copiano tutto egregiamente sia nel tecnico lento che nello scassato veloce permettendo di mantenere quel tanto amato flow ricercato da noi rider e perchè no spingere sempre di più sui pedali per raggiungere quel limite che sembra sempre più lontano. La Top Fuel ci ha confusi, felicemente confusi. La compreremmo? Si! Vale la pena usarla in ambiti fuori dal suo “settore anche se esistono modelli dedicati? Forse per un utilizzo più o più gravity non avrebbe senso, ma in una giornata in mtb non esiste solo la discesa, ma fatto sta che una volta in sella non vorresti più scendere e non c’è trail che ti intimorisce…!

EXTRA – FUN MODE E RECENSIONI SEMI SERIE!

Non poteva mancare un super extra per questo test. Grazie all’aiuto di Cristopher Pizzo, un rider che presto entrerà a far parte del nostro test team, siamo in grado di offrirvi una caccia al leprotto Top Fuel niente male! Grazie Cris!

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.