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[Race Insider] Senators Enduro Cup – Round 3 – Monterenzio

Primo appuntamento con la nostra rubrica “Race Insider” in cui vi portiamo dentro le gare. In particolare oggi siamo alla terza tappa del campionato regionale enduro in Emilia Romagna – Senators Enduro Cup a Monterenzio, organizzato da Monterenzio Trail e Bike ‘N Garage.

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Tappa sulla carta abbordabile 30 km per 1000/1100 d+, quattro PS e trasferimenti misti asfalto e sterrato. Il meteo fino alla settimana prima era lontano dell’essere estivo ma per il weekend di gara abbiamo raggiungo i 35° alle 13.00 circa, in piena fase di trasferimento verso PS 3 (5 km circa di salita asfaltata).

LA PREPARAZIONE

I nostri obiettivi sono da sempre stati chiari. Non arrivare ultimi, non danneggiare il rider e il mezzo. Spoiler: tutto rispettato!

Come ogni nostro lavoro, che sia test, articolo o in questo caso gara, la cura dei dettagli è maniacale. La preparazione fisica è stata sempre un intervallo fra palestra, corsa a piedi e allenamento specifico in mtb su percorsi e condizioni di terreno sempre più svariate possibili. Oltre alla preparazione fisica non può mancare o essere trascurata, quella del mezzo. Per la gara abbiamo messo in campo la nostra Specialized Status 140 mm con Lyrik 150 mm come forcella anteriore in luogo alla Fox 38.

Preparazione della forcella livello “Aurum” by FRBike, e già possiamo dormire sogni tranquilli (vi rimandiamo al suo sito per i dettagli).

Controllato ogni vite con la dinamometrica, usura dischi e pastiglie, rabbocco lattice nelle gomme. Verifica PSI sospensioni e qualche click di aggiustamento sui ritorni. Lubrificazione e verifica carro posteriore. Check freni e risposta delle leve. Verifica cablaggi cambio e fissaggio pacco pignoni. Qualsiasi cosa è stata controllata!

LA GARA

La parte più emozionante è l’inizio, quei 30 minuti prima della partenza. La presentazione sul palco e il tifo. Sensazioni da provare, compresi gli imprevisti. Avevamo controllato ogni cosa, ogni dettaglio, ma poco prima dello start facendo un check freni, il posteriore ha deciso di andare giù. Aria, zero pressione e panico! Letteralmente due pugni disperati sulla pinza e uno scuotimento e la leva riprende vita. Un bello spavento prima di iniziare ma sicuramente ci fa stare guardinghi anche perché, avendo il primo trasferimento, non c’è modo di verificare bene la tenuta del sistema.

PS1 e PS2

Si parte per PS1 e i tempi di risalita sembrano ben ampi nonostante anche il caldo che richiede una sosta subito al primo ristoro. Arriviamo in PS1, scambio di parole con alcuni rider che avevano avuto modo di provare il sabato. Noi per esigenza e un po’ per scelta, non abbiamo provato le PS il giorno prima ma avevamo esplorato il territorio già qualche settimana fa pur sapendo ci sarebbe stato qualcosa di diverso.

PS1 e PS2 scorrono senza troppi intoppi e con i freni in ordine e in piena strategia. Guardinghi su PS1, più aggressivi su PS2, ma molto attenti essendo quella più tecnica.
Una piccola chiusura di sterzo proprio sulle ultime due curve a fine PS2 per far passare il rider dietro di noi ci toglie almeno una 10 di secondi sul tempo finale.

Il CO, un po’ temuto va liscio, non c’è nulla da controllare solo ristoro e ricarico acqua all’ombra. Perfetto!

PS3 e PS4

L’ultimo vero scoglio/preoccupazione di giornata la risalita su PS3 di 5 km sotto il sole alle 13 con 35°. Sembra andare tutto bene, troviamo anche compagnia con un passo simile e si arriva con 15 minuti di anticipo al cancelletto. Trasferimento comunque deleterio perché ci ha fatto consumare barrette e acqua più del dovuto e l’abbiamo pagata in PS4 con crampi proprio sugli ultimi metri di trasferimento. Crampi che paghiamo anche a causa di una PS3 corsa senza più pensieri e quindi spinto ovunque e pedalato qualsiasi rilancio. Divertiti ma la gestione delle forze in una gara di enduro è fondamentale.

PS4 la facciamo alla cieca, è la più corta e un po’ di vero spirito enduro senza provare alla morte le speciali, è quello che vogliamo e che ci piace. La portiamo a casa senza infamia e senza lode consapevoli di essere lenti rispetto a chi ha voluto, giustamente, provala molto.

Il passaggio sotto il ponte nel tubo è proprio il vedere la luce a fine gara. Super soddisfatti già alla comunicazione del giudice di chiusura gara e riconsegna chip. Obiettivi rispettati e P73 assoluti muscolari!!

CONCLUSIONI/RIFLESSIONI

Sicuramente non sarà l’unica gara dell’anno. Perché fare una gara? Spesso ci viene chiesto e ammetto che è difficile spiegarlo in maniera corretta a parole. Siamo amanti
dell’avventura e delle grandi esplorazioni in mtb e dei giri in cui più siamo più ci divertiamo. Ma credo che ogni tanto partecipare ad una gara o un campionato anche di questo livello e dimensioni, possa essere un aspetto che completa il rider. Ti fa conoscere altri rider, altre realtà, nuovi posti e un nuovo te perché in gara esce sempre quel qualcosa in più che non pensavi di avere in termini di forza tecnica ed anche di errori! L’atmosfera del paddock magica con tutti quei momenti in cui senti l’aria frizzante prima della presentazione sul palco, prima del tifo dei tuoi amici o semplicemente del pubblico, che tifa chiunque a prescindere dalla maglia, dalla squadra dalla posizione.
Non mancano momenti anche poco piacevoli di una piccolissima minoranza di rider che anche ad un regionale si pensa essere all’ EWS e questo si tramuta anche in atteggiamenti chiamiamoli ostili o esageratamente da primi della classe senza un vero motivo e senso.
Partecipare poi al Senators, così come anche al campionato dei vicini di casa toscani, il TES, fa capire come ci sia l’impegno e il sacrificio da parte di rider e famiglie nel credere in questo sport e nel suo futuro e, un campionato così, per iniziare ha un livello ottimo. Sicuramente più avanti si va più si deve passare a campionati e tappe più lunghe difficili e tecnicamente sempre un filo più complesse per prepararsi al mondo EWS Open/Pro che prevede ormai gare massacranti e prove già dal giovedì.
L’enduro italiano è vivo, è uno sport impegnativo, costoso in termini di che tipo di mezzo serve per competere alla pari con gli altri rider e bisogna sempre averlo al 100% ad ogni tappa. Costoso in termini di trasferte e di tempo pre, durante e post tappa/gara. Ma è un mondo affascinante che merita spazio e supporto continuo e sempre maggiore da parte della Federazione, perché i rider ci sono e anche forti di tutte le categorie e l’EWS, fin quando ancora esisterà, non è lontano e abbiamo già atleti di punta e livello che difendono la maglia e i colori nazionali ma serve prepararsi ad un cambio generazionale continuo e per tempo.

Il mondo delle gare alla fine di tutto è bello e a noi piace buttarsi nella mischia ogni tanto e tornare a casa anche non vittoriosi in termini di coppa che conserviamo in cantina, ma sicuramente con un bagaglio tecnico e di esperienze umane che pochi altri momenti possono regalare.

Ringraziando tutta l’organizzazione della tappa e del campionato ci vediamo alla prossima avventura e alla prossima possibile gara!

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.

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