Test

TESTED – Melon Optics Diablo Pro e Kingpin

Oggi vi presentiamo il test di due prodotti di punta del brand Melon Optics: la maschera Diablo Pro e gli occhiali Kingpin

Abbiamo voluto testare sin dalla sua presentazione la Melon Optics Diablo Pro essendo una maschera completamente nuova, di nuova concezione e completamente personalizzabile tramite il sito ufficiale Melon.

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Anche noi come per il test degli Alleycat (qui il test completo), abbiamo effettuato con comodità la personalizzazione della Diablo Pro e degli occhiali Kingpin prima della spedizione per il test.

Da questa immagine potete vedere quanto rapida e facile sia la schermata per la personalizzazione dei vostri prodotti.

TEST DIABLO PRO

Sia per il test dei Diablo Pro che per i Melon Optics Kingpin abbiamo attraversato un periodo che va da febbraio fino ad oggi con situazioni metereologiche molto differenti. Sottoboschi umidi e bui a giornate con sole e secco a piogge torrenziali.

Prima di darvi le nostre impressioni un rapido recap delle caratteristiche dei a questo link Melon Optics Diablo PRO

Prime impressioni sul packagin: eccezionale! Perfettamente inscatolato nella custodia rigida e nel sacco di stoffa antigraffio. Esteticamente, a nostro gusto, accattivante e con colorazioni ben visibile, il che non è un male durante il riding. Indossarli è come avere un guanto di velluto. Morbido l’appoggio sul viso e perfettamente isolati dal vento e da possibilità di ingresso di corpi estranei.

Visibilità ampia con il telaio che non ha dato mai fastidio agli occhi e non ha diminuito il campo visivo effettivo. Abbiamo utilizzato sia con caschi aperti che con caschi integrali e la stabilità è stata sempre ottima senza perdità di aderenza e regolazione della fascia.

Unica pecca come anche per i Kingpin, nelle giornate prettamente uggiose e freddo una leggera tendenza all’appannamento difficile da eliminare se non stando sempre in movimento. Sapevamo anche che la colorazione delle lenzi Zeiss scelta ci avrebbe penalizzato non poco in queste condizioni infatti aumentando la velocità con la luminosità ridotta abbiamo dovuto togliere la maschera. Ma un secondo paio di lenti risolve il problema.

TEST KINGPIN

Prima di darvi le nostre impressioni un rapido recap delle caratteristiche dei al seguenti link Melon Optics Kingpin (Trail)

I Melon Optics Kingpin sono stati la nostra scelta per le giornate meno gravity e più all-mountain con tante salite giri lunghi e temperature variabili. Telaio più robusto rispetto agli Alleycat e con una lente molto ampia che lascia spazio al campo visivo (tipico degli ultimi prodotti Melon Optics). Stabilità del nasello massima senza grossi problemi e anche con sudorazione eccessiva non abbiamo mai avuto problemi di scivolamento in avanti dei Kingpin.

Anche loro soffrono di appannamento come i Diablo Pro ma in maniera molto inferiore e quindi risultano essere un ottimo compromesso per avere un buon livello di protezione da oggetti e dal vento/freddo, leggerezza e ampio campo visivo.

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CONCLUSIONI

Entrambi i prodotti sono di qualità eccelsa con lenti Zeiss di fattura indiscutibile. Sicuramente la maschera Diablo PRO ha il suo prezzo ma si fa ripagare da qualità dei dettagli elevata e massimo grado di personalizzazione. Stessa cosa per gli occhiali Kingpin in versione trail. Scegliere le lenti e la loro colorazione rimane un parametro fondamentale per evitare di avere problemi di visibilità in condizioni di “low-light”. Anti-appannamento promosso anche se non eccelso ed in alcune occasioni come detto abbiamo dovuto togliere occhiali e maschera per visibilità ridotta.

Nel complesso i due prodotti sono da 4.5/5 stelle pieno e la capacità di durare nel tempo nonostante intemperie e utilizzo da quel 0.5 in più sul punteggio finale

About the author

Edoardo

29 anni, Ingegnere meccanico. Grande appassionato di mountainbike fin dall’adolescenza nonchè di outdoor sports, mountaineering, trail building e meccanica applicata allo sport e competizioni. Adoro i single track veloci che alternato tratti flow e con salti naturali ed artificiali di media entità a tratti con radici, rock garden, gradoni in cui tecnica equilibrio e  conoscenza del mezzo vanno messi in primo piano.